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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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lunedì 31 agosto 2015

NUOVA EMIGRAZIONE E VECCHIO FATALISMO di Lucio Garofalo






NUOVA EMIGRAZIONE E VECCHIO FATALISMO
di Lucio Garofalo



Negli ultimi anni, in seguito alla crisi economica che ha inciso quale fattore di accelerazione, innescando effetti depressivi, la gioventù irpina ha ripreso ad emigrare. Dove starebbe la novità, verrebbe da chiedersi giustamente. In realtà, le popolazioni irpine (e meridionali in genere) emigrano da circa un secolo e mezzo, vale a dire dall'avvento dell'unità d'Italia. Si tratta di un tempo storico talmente lungo che ormai i flussi migratori si configurano come un fenomeno fisiologico e normale. 

L'esodo incessante e massiccio dei giovani dall'Irpinia ha determinato un processo di graduale, inesorabile invecchiamento delle popolazioni residenti in una terra sempre più deserta e desolata. 
In Irpinia si contano decine di paesi e borghi quasi spopolati, la cui popolazione è prevalentemente formata da anziani in pensione. Senilizzazione e spopolamento costituiscono le due facce dello spaesamento dei paesini irpini. 

Quasi tutti i giovani sono stati costretti a fuggire e a sistemarsi altrove, mettendo su famiglia lontano dalla propria terra di origine. In molti casi, sono più numerosi i compaesani che vivono fuori rispetto a quelli che sono rimasti nel proprio paese. 

L'emigrazione giovanile ha comportato, tra le varie conseguenze, la fuga dei soggetti che potrebbero introdurre idee ed elementi di progresso civile, contribuendo ad un'evoluzione della società. I giovani che rimangono sono, invece, i più privilegiati, quelli che hanno "agganci" con qualche notabile locale. Sono i "figli di papà", che provengono da famiglie legate ai vari clan politici e, pertanto, non hanno interesse a modificare l'esistente. 

giovedì 27 agosto 2015

IL CORVO di Lucio Garofalo





IL CORVO
di Lucio Garofalo


Premetto subito che mi piacerebbe assistere al risveglio di una dialettica democratica in questa comunità. Una rinascita democratica favorita o agevolata grazie al ricorso ad una piazza telematica di discussione. All'uopo potrebbe servire Facebook. 
In un recente passato, ho già avuto occasione di annotare che il limite oggettivo di questo spazio virtuale di confronto e di partecipazione politica, è insito nel mezzo stesso di comunicazione, attualmente circoscritto ad una cerchia ancora elitaria di cittadini che utilizzano abitualmente Internet ed i social network. Comunque, ben venga lo strumento del web in soccorso alla libertà di espressione e di critica, dunque alla convivenza democratica e civile. 

Invito chiunque ad afferrare il senso di una questione estremamente delicata qual è, appunto, l'istanza o la rivendicazione di una maggiore partecipazione collegiale e democratica proveniente dal basso, vale a dire da settori consistenti della cittadinanza (si tratta di un bisogno avvertito diffusamente, ma più volte represso dall'amministrazione in carica), che non deve scadere in futili pretesti per scatenare sterili o rissose polemiche personali. 

mercoledì 26 agosto 2015

SOLIDARIETA' AL POPOLO GRECO E ALLE FORZE SOCIALI E POLITICHE CHE SI OPPONGONO AL NUOVO MEMORANDUM



APPELLO:
SOLIDARIETA' AL POPOLO GRECO E ALLE FORZE SOCIALI E POLITICHE CHE SI OPPONGONO AL NUOVO MEMORANDUM

Dal 2010 il popolo greco sta subendo un attacco senza precedenti da parte delle istituzioni che rappresentano i creditori.
Dal mese di luglio 2015, la stampa internazionale e italiana ha dato ampie informazioni sulla valanga di misure di austerità che colpiscono l’insieme della classe lavoratrice e gli strati sociali più diseredati (pensionate/i, disoccupate e disoccupati, giovani costretti a migrare…) . Come purtroppo sappiamo molto bene anche nel nostro paese, a tutto questo si aggiungono un’ondata di privatizzazioni, la distruzione dei servizi pubblici e l’estrema precarizzazione del mercato del lavoro, ossia il super sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori salariati che dispongono di un impiego e la chiusura di ogni prospettiva per le/i disoccupate/i. Quest’insieme di diktat di chiara impronta classista mira a colpire anche le regole più elementari della democrazia parlamentare.
In questo contesto, noi non possiamo che sostenere coloro che nella società greca e in parlamento si sono opposti al fatto che il governo Tsipras applichi queste misure antisociali, determinando uno stato d’animo di rassegnazione nella massa delle lavoratrici e dei lavoratori, secondo cui non vi sarebbe alternativa e non sarebbe possibile alcuna resistenza ai poteri del capitale e delle sue istituzioni.
Il nostro sostegno è oggi rivolto, tra gli altri, al raggruppamento politico che si è costituito – su impulso della Corrente di sinistra e del Red Network – sotto il nome di Unità popolare, che esprime e dà voce al vasto NO alle politiche di austerità che si è espresso con il referendum del 5 luglio.
Le militanti e i militanti e le molteplici organizzazioni e correnti che formano questo fronte dell’Unità popolare conducono la nostra stessa lotta, quella che stiamo cercando di costruire in Italia e in tutta Europa, contro coloro che attaccano i diritti sociali e democratici dell’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori così come dei loro alleati sociali.
Per aderire all’appello scrivere a nomemorandum@gmail.com indicando nome e cognome, città, eventuali incarichi sindacali e/o politici.

mercoledì 19 agosto 2015

COMBATTERE GLI ESTREMISMI PRIMA CHE SIA TARDI (PARTE SECONDA) di Luca Lecardane,




COMBATTERE GLI ESTREMISMI PRIMA CHE SIA TARDI
(PARTE SECONDA)
di Luca Lecardane, cordinatore regionale




QUI LA PRIMA PARTE: 



Ieri sera sono stato all'iniziativa di tale avvocato Amato Gianfranco sulla cosiddetta teoria gender in provincia di Palermo. Mai e poi mai mi sarei aspettato nel mio paese, nella mia Italia, di vedere un tale spettacolo vergognoso di odio, mistificazioni e falsità. Sul modello io non sono omofobo ma...pezzi estratti a caso da linee guida dell'OMS, e, come classico metodo di comunicazione, mettere cose false in mezzo a cose vere che però di per sé non sono un qualcosa per cui indignarsi. Mai nel mio paese avrei immaginato che la storia non avesse insegnato nulla, ieri gli ebrei con la teoria che questi volevano governare tutto grazie alla loro potenza economica, oggi con la sciocchezza della teoria gender che si sta diffondendo, secondo lui, a macchia d'olio, facendo tra altro andare via, per fortuna diverse persone indignate, ma facendone restare sedute altre.

Come ha scritto un docente universitario presente alla serata “mi sembra un incredibile affastellamento confuso di illazioni (per es., l'informazione sul "toccarsi" ai bambini di 0-4 anni previsto dalle Linee guida dell'OMS sarebbe da depravati), scandalismi (foto di uomini in vestiti e biancheria intima femminili,foto di moda tra altro, che a molti del pubblico fa dire "che schifo", "assurdo", "ma dove dobbiamo arrivare?!", "è davvero una vergogna" e insomma tutto ciò che mio nonno diceva quando vedeva una donna con i pantaloni o che fumava o col rossetto), inesattezze (ci sarebbero persone che, ininterrottamente, "un giorno si percepiscono come uomo e il giorno seguente come uomini") e banalità che pretendono di denunciare "l'irrazionalità" e la "vergogna" di chi crede nel genere (cioè la percezione di sé, sulla base delle categorie socio-culturali all'interno delle quali si vive, come uomo o donna indipendentemente dal sesso, ovvero dalla classificazione, su base fisico-biologica, in maschio e femmina). La percezione di sé, secondo l'avvocato Amato, non conta (è la stessa obiezione che veniva fatta una volta alle donne che si percepivano uguali, per capacità e intelligenza, agli uomini...).”

Peccato che le linee guida dell’OMS parlino dello sviluppo sessuale dei bambini e ne parlino sia l’unione pediatri 
per amico https://www.uppa.it/speciali/educazione-sessuale/    

sia l’ordine psicologi del Lazio , 
ma non bastasse ciò ecco il documento ufficiale dell’OMS http://www.aispa.it/attachments/article/78/STANDARD%20OMS.pdf dove a pagina 22 si parla de “Lo sviluppo psicosessuale nell’infanzia e nell’adolescenza” , altro che imposizione di non so quali riti sessuali a scuola.
Poi leggo su un giornale nazionale che la regione Lombardia vuole fare l’ennesimo convegno anti-gay ed a questo convegno  è invitata l’autrice di un libro dal titolo “sposati e sii sottomessa” che si rifà, evidentemente,  alla Christian Domestic Discipline (http://www.huffingtonpost.it/2013/07/05/christian-domestic-discipline_n_3550121.html
  e alle parole di Adinolfi, rilasciate in un’intervista facilmente reperibile attraverso i motori di ricerca, il quale afferma che la donna deve essere sottomessa all’uomo.

Poi leggi le critiche ad una delle parti della legge sulla buona scuola, una delle poche, che, secondo noi,  va bene, cioè i comma 7 e 16 che parlano di pari opportunità, di lotta al bullismo, le quali rinviano alla legge sul femminicidio che sarebbe l’attuazione della Convenzione di Istanbul  (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/8_marzo_2014/convenzione_Istanbul_violenza_donne.pdf)  che tratta di prevenzione e la lotta contro la  violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, e fai pensieri cattivi sulle vere intenzioni di queste persone.
Quello che molto mi colpisce è il silenzio dei partiti come il Pd, Sel , Altra Europa che, su questa vicenda, non intervengono facendo informazione. Evidentemente conta altro per loro, magari per alcuni conta di più sostenere Renzi o combatterlo, non accorgendosi di quello che accade in questo tempo, in questo luogo e in che modi.
Insomma fanno come quelli che distolsero lo sguardo dalle tragedie che il fascismo e il nazismo si apprestavano a cominciare.
Meno male che allora i Gramsci, i Togliatti, gli studenti cristiani de La Rosa Bianca si opposero, anche se non fu sufficiente.
Net Left, insieme ad altre associazioni, continuerà a fare vera informazione tra la gente indicando leggi, convenzioni europee e tutti gli istituti giuridici che parlano di queste argomenti indicandone le fonti primarie dai siti istituzionali della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea e non da siti che incitano all'odio, edulcorano la realtà o estrapolano frasi.  ‪#‎rompiamoilsilenzio





martedì 18 agosto 2015

DEMOCRAZIA E "SISTEMA" di Maurizio Zaffarano




La Strage di Bologna by Luca Peruzzi

DEMOCRAZIA E "SISTEMA"
di Maurizio Zaffarano



La resa della Grecia di Tsipras nella trattativa con la Troika (chi, a Sinistra, nega che si sia trattato di resa è o in malafede o non è in grado di fare a meno di interpretare la realtà unicamente in modo autoconsolatorio) non solo sancisce l'irriformabilità attuale dell'Unione Europea soggetta al pugno di ferro dell'ordoliberismo tedesco ma ci riporta tutti sulla terra, cancellando sogni e illusioni, dimostrando l'impossibilità - dentro il sistema di potere globale – di governare a vantaggio della maggioranza dei cittadini e dei ceti popolari .
Puoi anche vincere le elezioni con un programma di riforme radicali (se riesci a neutralizzare e sconfiggere, sul piano del voto, i formidabili fattori di distorsione della comprensione ed interpretazione della realtà e decisivi nella formazione della volontà popolare, tutti sotto il controllo del “sistema”) ma poi non puoi realizzare nulla o quasi di quel programma.
E' l'ormai vecchia questione della Politica, il governo della Cosa Pubblica fondato sui bisogni e gli interessi del popolo ed espressione della volontà generale, esautorata dal potere delle elites economiche e finanziarie.
E' sufficiente rileggersi Noam ChomskyNon ha più importanza chi detiene il potere politico, tanto non sono più loro a decidere le cose da fare.”

LA PRIMA VOLTA DI EDERA di Sara Palmieri






LA PRIMA VOLTA DI EDERA
di Sara Palmieri



Edera compie cento anni. Sembrano tanti, ma le sono passati in fretta, nonostante la guerra e la povertà. Si è sposata giovanissima con Ivo ed hanno avuto cinque figli. Tutta la sua vita è trascorsa in campagna. La sua giornata iniziava presto, all’albeggiare, ad accudire gli animali e nei campi, a seminare o a mietere, a piantare o a raccogliere. Seguiva la cura della casa, della cucina, dei vestiti da rammendare, lavare, stendere, raccogliere, stirare. E i doveri di moglie, quelli che di solito si compiono di notte.

Una vita di fatica, di impegni, di obblighi, di doveri morali, fisici, pratici. Poco per sé: la soddisfazione di ultimare un ricamo, una visita ad Ada, la vicina. Ma sempre di fretta e con il cruccio di sottrarre tempo a qualcosa e a qualcuno. Anziana, i figli sono andati via ed Ivo è morto. 

nipoti, per alleviarle l’inattesa solitudine, le hanno regalato un televisore. Dal suo antico letto di legno, sostenuta dai cuscini per attenuare l’asma, Edera si è appassionata ai documentari, soprattutto a quelli sulla natura. E’ stato così che un giorno le è apparso il mare. Non che ne ignorasse l’esistenza. I figli e i nipoti ci vanno ogni tanto. Ma lei non aveva mai avuto il tempo di pensarci e tanto meno di andarci. Si è detta che non poteva morire senza aver visto il mare. 
Così, per il suo centesimo compleanno, ha espresso questo desiderio. Per raggiungere la costa più vicina occorrono sei ore, Edera, nonostante l’asma, è ancora in salute. Elio, il nipote, ha prenotato una camera in un albergo sul mare e la stagione è quella giusta. D’altra parte non c’è tempo da perdere. 

venerdì 14 agosto 2015

RESISTERE ALL’ONDATA REAZIONARIA!








RESISTERE ALL’ONDATA REAZIONARIA ! COSTRUIAMO UNA MOBILITAZIONE AMPIA ATTRAVERSO CAMPAGNE CONTROCORRENTE AL PENSIERO DOMINANTE. 

NO AL RAZZISMO.  
SI AL LAVORO E AI DIRITTI DEI LAVORATORI. 
NO ALLE GUERRE DELL’IMPERIALISMO. 

NON E’ UNA PROPOSTA DI ALLEANZA POLITICA E’ L’INVITO A COSTRUIRE COMITATI DI BASE UNITARI DI LOTTA.



Oggi nel mondo più di ieri dominano le forze del capitalismo finanziario, nell’occidente europeo in crisi che non riesce a tenere il passo dei paesi asiatici e del continente americano, si consolida un nuovo ordine europeo dominato dalla Germania, mentre le alternative più forti hanno il segno reazionario di un nuovo nazionalismo (strapaesano) con forti tinte razziste e nuove forme di populismo, ambiguo come tutti i populismi. In queste condizioni le forze della rivoluzione sociale sono deboli e non riescono anche e soprattutto per proprie colpe, ad assolvere al proprio compito storico.

giovedì 13 agosto 2015

IL RITORNO DI IONEL di Sara Palmieri





IL RITORNO DI IONEL*
di Sara Palmieri



PROLOGO



LENTISSIMO

Aspettava da tempo quel momento. Con la sua immaginazione l’aveva accarezzato un’infinità di volte, eppure, adesso, non ce la faceva proprio a viverlo davvero, e se ne stava immobile, sulla soglia, con le scarpe in mano (1). E anche con il cuore. Perché non può essere facile tornare, sia pure in punta di piedi, sia pure coi piedi simbolicamente nudi dopo essersene andati sbattendo la porta e aver girovagato per tutta l’Europa senza fermarsi mai e senza trovare un posto in grado di sostituire quella casa, quella città, quella famiglia. Non è facile per un uomo chiedere scusa, ammettere di aver sbagliato, ripresentarsi dopo trent’anni come se nulla fosse e pretendere di ricominciare daccapo, dal momento esatto in cui se n’era andato, per riprendersi – così aveva urlato – la sua vita!
E tornava con una compagna fedele che era invecchiata insieme a lui, la sua spinetta.
Lo strumento era stato di suo nonno, era intarsiato e istoriato, e, all’interno, sollevando il coperchio di legno di cipresso, appariva la figura di una donna mollemente adagiata su un prato verde, coperta a malapena da un lenzuolo bianco che ripercorreva le pieghe di un corpo tondo, tipico delle modelle di una volta. La spinetta era italiana, ma il nonno l’aveva avuta in regalo da un commilitone francese appartenente ad una famiglia di cembalari, conosciuto a Parigi durante la guerra.

COMBATTERE GLI ESTREMISMI PRIMA CHE SIA TARDI






C O M U N I C A T O   S T A M P A


Combattere gli estremismi prima che sia tardi 
Luca Lecardane coordinatore regionale



Assistiamo sconcertati da qualche tempo a questa parte a un fenomeno che non è nuovo nello scenario politico di questo Paese e che si ripete ciclicamente nei periodi di crisi, quello che vede l’ascesa di alcuni “personaggi” che vogliono costruirsi o ricostruirsi una carriera politica basandosi sulle paure degli altri che stavolta, con la scusa di difendere la famiglia tradizionale (ma da cosa?), con la scusa di esportare nella politica valori cristiani di cui spesso dimenticano la sostanza riducendoli a una forma,  hanno tirato fuori una fantomatica teoria o ideologia gender che sarebbe messa in campo dalle potentissime “lobby gay” (talmente potenti che per ottenere il riconoscimento delle unioni civili per persone dello stesso sesso si è dovuta scomodare persino la Corte Europea dei diritti dell’uomo) secondo la quale si starebbero introducendo delle metodologie per annullare i generi maschile e femminile e ridurli a uno stereotipo del passato partendo dalle scuole, qualcuno vaneggia addirittura corsi di masturbazione intensiva all’asilo.

Non esistendo di questa teoria  nessuna traccia in alcun libro, se non  in alcuni di opinione scritti da personaggi in cerca di notorietà, che non indicano le fonti originali di questa teoria, né l’autore,  indicano nella Convenzione europea di Istanbul e nel comma 7 e nel comma 16 dell’unico articolo sulla buona scuola le fonti. Ma basta fare una ricerca sui testi, facilmente reperibili sul web, per comprendere come tutte queste fonti parlino di battaglia contro il bullismo e le discriminazioni. 
In particolare nel Comma 16 della legge sulla Buona scuola vi è scritto: “ il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione della parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5 comma 2 del dl 93 del 2013 convertito con legge 119 del 2013”

sabato 8 agosto 2015

70 ANNI FA: LE BOMBE ATOMICHE SU HIROSHIMA E NAGASAKI di Lucio Garofalo





70 ANNI FA: LE BOMBE ATOMICHE SU HIROSHIMA E NAGASAKI
di Lucio Garofalo


In queste giornate così afose e torride dal punto di vista climatico, rischiano di cadere in silenzio due date importanti del calendario in quanto rievocano un'immane tragedia per l’umanità. 
Mi riferisco al 6 ed al 9 agosto del 1945, quando gli americani sganciarono le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Soltanto nei mesi immediatamente successivi alla deflagrazione nucleare i morti furono ben oltre 200 mila. In base a stime attendibili, fino ad oggi le vittime accertate sarebbero oltre 350 mila, in seguito soprattutto a terribili affezioni tumorali generate dalle micidiali radiazioni termonucleari. 

Quelle dell’agosto 1945 sono state le uniche volte in cui furono impiegate armi atomiche in un conflitto bellico direttamente contro popolazioni civili ed inermi, sterminando e contaminando intere generazioni ed annichilendo intere città. 

Serve ricordare che la paternità storica di simili, turpi crimini contro l’umanità, rimasti impuniti, va ascritta agli Stati Uniti d’America, che non hanno esitato un attimo ad adottare armi di distruzione di massa per vincere la guerra. In particolare conviene riflettere sulla seconda bomba, sganciata su Nagasaki. Stando alle valutazioni di vari storici, si è trattato di un atto terroristico evitabile, eppure è stato ugualmente commesso per due ragioni fondamentali. 

mercoledì 5 agosto 2015

OBAMA: AMBIENTE PULITO, AFFARI SPORCHI di Dino Erba




OBAMA: AMBIENTE PULITO, AFFARI SPORCHI
di Dino Erba


Niente arrosto, tutto fumo


Il 2 agosto 2015, Barack Obama ha diffuso urbi et orbi il suo progetto per la difesa dell’ambiente: Energia pulita.


Che il Pianeta goda di cattiva salute è un dato di fatto, anche i grandi sporcaccioni se ne sono accorti, almeno dal 1992: Summit della Terra (Conferenza Onu di Rio de Janeiro). Ma a parte le chiacchiere, poco o nulla hanno fatto. E la situazione diventa sempre più pericolosa. Qualche ingenuo potrebbe pensare che Obama cerchi di porre rimedio a una possibile catastrofe, in cui verrebbero coinvolti anche padroni e politicanti. In realtà, neppure di fronte alla catastrofe, i padroni dimenticano il profitto.


L’iniziativa di Obama è una furbata. E' sporca. Non per nulla i media europei sono stati abbastanza tiepidi.

martedì 4 agosto 2015

SLEGALO SUBITO: LA CAMPAGNA CONTRO LA CONTENZIONE NEI CASI PSICHIATRICI di Tommaso Roselli






SLEGALO SUBITO: 
LA CAMPAGNA CONTRO LA CONTENZIONE NEI CASI PSICHIATRICI
di Tommaso Roselli




Il Forum Salute Mentale dopo la campagna STOP OPG, per la chiusura dei manicomi giudiziari, non ancora conclusa, sta intraprendendo quella per l'abolizione della contenzione nei trattamenti psichiatrici, pratica punitiva e violenta della quale in molti casi si è abusato.

La prima campagna non può dirsi chiusa perché cinque Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono ancora in funzione con 300 detenuti. Altri 240 sono a Castiglione dello Stiviere che, secondo i promotori della campagna, nonostante sia ufficialmente diventato  REMS (strutture di detenzione regionali con personale psichiatrico previste dalla nuova legge), rimane sostanzialmente ancora OPG.

La campagna Slegalo Subito è stata decisa nell'
VII Forum della Salute Mentale, tenutosi a Pistoia all'inizio di giugno, per abolire questa ulteriore violazione della libertà del paziente psichiatrico, che spesso segue il gia' traumatico TSO, il trattamento sanitario obbligatorio.
La contenzione al letto è una misura evidentemente non terapeutica e abolirla è una battaglia di civiltà e liberta'. 
Sulla pagina facebook "Forum salute Mentale" ci sono le novità delle due campagne, e si iniziano a pubblicare storie di contenzione, che spesso è accompagnata da una somministrazione eccessiva di farmaci e a scarso nutrimento.

Il nome della campagna è ispirato proprio da una frase che Franco Basaglia ripeteva spesso: "se vedi un uomo legato slegalo subito !"






La vignetta è del Maestro Enrico Cicchetti


lunedì 3 agosto 2015

LA RICOSTRUZIONE DEL SOCIALISMO ITALIANO di Franco Bartolomei






LA RICOSTRUZIONE DEL SOCIALISMO ITALIANO 
di Franco Bartolomei


Certo, cari compagni, che lo scontro tra di Lello e Nencini è paradossale .
Assistiamo alla contrapposizione di due diversi sistemi di suicidio politico del Socialismo Italiano, perseguiti, entrambi in accordo con Renzi, in cambio della sistemazione dei propri interessi personali .
Mi sembra evidente che la nostra scelta di rifondare dalla radici un Partito Socialista nel nostro paese sia un atto dovuto per chiunque voglia difendere il nostro patrimonio politico e culturale, e per chiunque voglia contribuire in modo decisivo a ricostruire una nuova sinistra nel nostro paese.
Lo scontro tragicomico tra i due compari su come meglio compiacere agli interessi del PD di Renzi, segnerà la fine di questo attuale PSI , e lascerà totalmente il campo aperto alla realizzazione del nostro progetto di Rifondazione del Socialismo Italiano , che troverà il suo momento costituente nella nuova Assemblea Nazionale del movimento per il "Risorgimento Socialista ", del 28 Novembre.


Il 28 novembre non staremo a perdere tempo a cercare di prendere la testa di un partito che sta scomparendo in un abbraccio mortale con il PD, cosa peraltro impossibile, ma rifonderemo un autentico PARTITO SOCIALISTA nel nostro paese , riprendendo anche nelle nostre mani " l'Avanti "ed il simbolo tradizionale del Socialismo Italiano , realizzando in tal modo l'atto costituente principale del nostro progetto di RICOSTRUZIONE DEL SOCIALISMO ITALIANO ,COME FORZA PROTAGONISTA DI UN PROCESSO DI ALTERNATIVA DI SINISTRA AL QUADRO DI GOVERNO ESISTENTE.

domenica 2 agosto 2015

BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980





BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980

di Lucio Garofalo




Il 2 agosto di 35 anni fa, una bomba esplose alla stazione di Bologna e provocò l'eccidio più orrendo e sanguinoso nella macabra storia della "strategia della tensione", che ebbe inizio nel 1969 con la bomba di piazza Fontana, a Milano, con una sequenza terrificante di episodi stragisti fino al Rapido 904 nel 1984. All'origine di questo "diabolico" disegno politico-strategico  di "destabilizzazione neo-conservatrice" (che si potrebbe sintetizzare nella formula andreottiana "destabilizzare per stabilizzare") agirono sia i servizi segreti (interni ed internazionali) che le forze politiche dell'asse filo-governativo che ruotavano attorno alla Democrazia Cristiana. 
Ma la manovalanza operativa, quella che mise in atto le stragi, venne reclutata tra i militanti degli ambienti neofascisti. 

Le finalità immediate e contingenti furono di suscitare, nel Paese, un clima psicologico e politico che legittimasse ed evocasse svolte politiche di segno autoritario e repressivo, per ricompattare in tal modo il blocco di potere attorno alla DC ed alle false istituzioni “democratiche" borghesi. Ma ad accelerare gli avvenimenti intervenne la crisi economica che iniziò a manifestarsi alla fine degli anni Sessanta con pesanti ripercussioni sul mondo del lavoro. Fu il periodo delle prime, vaste ristrutturazioni industriali, che servirono ad intensificare i ritmi di produzione, causando licenziamenti massicci tra gli operai, col ricorso sistematico alla cassa integrazione. 

La risposta operaia non tardò a manifestarsi soprattutto in quei settori trainanti dell’economia italiana, nel "triangolo industriale" Torino-Genova-Milano. Il timore principale della borghesia capitalistica, fu che tali lotte operaie (che, nel frattempo, si agganciarono alle iniziative di contestazione del movimento studentesco) potessero sfuggire di mano ai sindacati, assumendo così un livello di qualità e di consapevolezza politica, di capacità strategica ed organizzativa, tale da poter scompaginare il quadro di potere e dei rapporti di forza allora vigenti.





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