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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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giovedì 4 luglio 2013

PER LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA SINISTRA Documento politico della LEGA DEI SOCIALISTI




PER LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA SINISTRA
Documento politico della LEGA DEI SOCIALISTI

Le recenti elezioni politiche e le successive elezioni amministrative hanno reso drammaticamente visibile la profonda crisi che ha travolto la Sinistra in Italia.

Il declino della Sinistra è il frutto di un processo involutivo che ha caratterizzato i vari Partiti che ritenevano di detenerne la rappresentanza.


Il Partito democratico, nato da una fusione innaturale tra gli eredi del Partito Comunista Italiano e quelli della Democrazia Cristiana, fusione voluta dagli ex comunisti allo scopo di recuperare una legittimazione democratica che la diretta discendenza non poteva garantire (eppure avevano provato, dopo il crollo del muro di Berlino, a cambiare più volte ragione sociale senza successo)e dagli ex democristiani che non riuscivano ad individuare altre forme per evitare una lenta ma inesauribile agonia, non è riuscito fino ad oggi a caratterizzarsi come portatore di valori e di linee politiche inequivocabilmente di sinistra. Anzi la sua evoluzione lo fa sempre di più apparire come un Partito di centro tendente ad acquisire caratteristiche proprie della vecchia Democrazia Cristiana, sia sul piano politico sia sul piano del sistema di potere e correntizio. Inoltre il Pd non riesce a liberarsi da una complessiva subalternità agli orientamenti ed agli indirizzi di modello dettati dai Poteri bancari e finanziari che fin dalla sua nascita ne hanno condizionato gli indirizzi politici e di conseguenza la politica economica in senso liberista. Probabilmente al suo interno rimane viva una posizione che ancora si ispira ai valori della sinistra, ma non è visibile (forse non vuole esserlo) ed è difficilmente individuabile.

SEL è oggi la forza politica presente in Parlamento che maggiormente rivendica la sua appartenenza al mondo della Sinistra ed anzi si avvicina sempre con maggiore convinzione al mondo del Socialismo, inteso storicamente come strumento democratico di trasformazione delle Società. Ma ancora non riesce ad assumere la forma di Partito credibile nei confronti di una più vasta opinione pubblica di sinistra, forse a causa della sua struttura organizzativa che tende ad identificarsi con un Leader capo carismatico. Comunque rimane un punto di riferimento importante per la Sinistra italiana e la sua adesione al Socialismo europeo rappresenta un passaggio determinante in questa direzione, soprattutto dal punto di vista simbolico.


Il Partito Socialista Italiano non ha purtroppo ancora risolto la sua crisi a causa di errori politici e gestionali che non hanno consentito di recuperare una minima credibilità nei confronti dell’opinione pubblica. Esso non ha avuto il coraggio di scrollarsi di dosso l’immagine del Partito Craxiano, quella derivante dagli scandali di tangentopoli, e non ha avuto la capacità di individuare un percorso di rilancio basato proprio sul ruolo del socialismo storico in una società moderna. Una gruppo dirigente non all’altezza del compito ha continuato a sperimentare improbabili alleanze e accorpamenti che lo hanno sempre di più allontanato dalla sua missione originaria. Il PSI deve quindi ritrovare nella sua storia e nei valori originari del Socialismo, la forza di dar vita ad un profondo e radicale rinnovamento, sia di linea politica sia e sopratutto di classe dirigente, utile a se stesso ed a tutta la sinistra italiana. In mancanza il suo destino sarà quello di essere sempre più marginale ed ininfluente all’interno del sistema politico italiano



I Partiti che ancora si richiamano al Comunismo sono oramai da considerarsi in via di estinzione perché non hanno saputo comprendere la necessità di aggiornare le proprie posizioni alle mutate condizioni della Società italiana e alle trasformazione dei rapporti internazionali, ma hanno ricercato una sopravvivenza elettorale attraverso formule che il suo vecchio elettorato non ha condiviso. Eppure avrebbero potuto contribuire alla ricostruzione di una Sinistra rinnovata e credibile.



In questa situazione dello stato delle forze politiche e:



- di fronte alla drammatica crisi che il Paese sta attraversando sul piano economico e sociale, che non mostra alcun indizio di potersi risolvere, stante la permanente politica dell’austerità imposta dalla commissione europea e subita controvoglia dai Paesi interessati;


- di fronte agli alti e preoccupanti tassi di astensione al voto, e al contestuale spostamento dai due maggiori partiti di flussi verso il movimento 5 stelle, fenomeni entrambi che denotano una forte volontà di protesta nei confronti delle forze politiche tradizionali, ma anche l’assenza di punti di riferimento credibili (e comunque anche il fenomeno 5 stelle è stato notevolmente ridimensionate alle recenti elezioni amministrative);


- di fronte al governo delle grandi intese, che tradendo le promesse elettorali dei due maggiori partiti li vede alleati in un governo fortemente voluto dal Presidente Napolitano e che rappresenta l’esatto contrario di quanto al Pese necessitava per affrontare i problemi economici;


- di fronte all’operato di questo governo che si contraddistingue per i rinvii e la creazione di dubbi comitati;

Di fronte al “decreto del fare” che pur contraddittoriamente avviandosi sul giusto versante, subisce pesantemente la cultura dell’economia sociale di mercato che “mette delle pezze a colori” ad una situazione che andrebbe invece affrontata mettendo in discussione il modello di sviluppo in atto da una trentina di anni, la Lega dei Socialisti ritiene di doversi far carico di promuovere iniziative politiche atte a rilanciare il ruolo della Sinistra in Italia, proponendo a tutte le varie anime della sinistra che comunque fanno riferimento ai valori ed agli ideali del Socialismo, la costituzione di un nuovo soggetto politico che si assuma l’onere di farsi sinistra di governo.


Nell’immediato La Lega dei Socialisti individua gli strumenti per una rapida uscita dalla crisi nelle seguenti indicazioni programmatiche:


• una revisione del modello di sviluppo che si ispiri all’introduzione di elementi di keynesismo e di socialismo nel gestire la cosa economica, ponendo come base di discussione il documento economico approvato dall’Assemblea della Lega dei Socialisti del 1 .12.2012, che si allega al presente documento politico, integrato da un’appendice di aggiornamento;


• il rafforzamento della sovranità popolare che si esprime nell’istituto parlamentare, che pur è da semplificare, snellire e rendere più efficiente accorciando i tempi delle decisioni, ma respingendo l’idea di scorciatoie istituzionali specie se non ben calibrati nel balance of power;



La difesa senza tentennamenti della Costituzione Italiana così come la vollero i Padri costituenti. Le eventuali modifiche della II Parte debbono comunque tener conto dello spirito dei costituenti, considerato che alcune modifiche apportate in tempi recenti, realizzate con approssimazione e senza approfondimenti (come la modifica del Capitolo V riguardante i poteri degli enti locali e l’inserimento del pareggio di bilancio) hanno creato più problemi di quanti ne hanno risolto.



La Lega dei Socialisti ritiene che soltanto una nuova forza politica socialista nella sinistra italiana, unitaria ed alternativa, di chiaro orientamento socialista, esplicitamente collegata con le altre forze politiche socialiste operanti nei Paesi europei ed in grado di costruire rapporti di alleanza anche con le altre forze della sinistra europea sulla base di un diverso modello di sviluppo, sia in grado di impostare una via di uscita dalla crisi del capitalismo finanziario per far ripartire la società italiana ed europea. In questo cammino sono auspicabili nuove relazioni industriali che vedano collaborare le forze sindacali e quelle forze rappresentative delle tensioni antirecessive del capitalismo produttivo.



La Lega dei Socialisti intende quindi operare coinvolgendo in questo percorso innanzi tutto le varie Associazioni indipendenti che si ispirano ai valori e agli ideali socialisti ed individua come interlocutori principali nella costruzione di questo processo SEL ed un PSI rinnovato ed in grado di riacquistare credibilità nei confronti dell’opinione pubblica di sinistra.


La Lega dei Socialisti ritiene inoltre fondamentale intercettare all’interno del PD interlocutori interessati al progetto e ricercare un rapporto costruttivo con quelle frange della sinistra alternativa che oggi rischiano di essere definitivamente escluse dal sistema politico italiano, in particolare con gli esponenti di Rifondazione comunista disponibili a condividere un percorso che può determinare una profonda trasformazione della politica italiana. 





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