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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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giovedì 10 novembre 2011

La tecnica dell'oppressione

di Carlo Felici

L'assolutismo è quel sistema di potere che non ammette opposizione e che si fonda sull'esercizio di una autorità sovrana autoreferenziale, messa in atto solo in funzione degli interessi di chi gestisce il potere. Una volta consisteva nella concentrazione del potere giudiziario, esecutivo e legislativo nelle stesse mani, oggi, invece, esso trova attuazione soprattutto nella concentrazione dei poteri in un unico potentato economico, perché attualmente con il potere economico si può gestire anche l'insieme degli altri tre che ne sono succubi.

La BCE esercita un potere assolutistico che riduce, fino ad annullarla, la volontà generale degli stati sovrani. Abbiamo già visto che in Grecia una consultazione popolare democratica e referendaria è stata considerata inammissibile ed ha portato all'immediata caduta del governo che l'aveva proposta, adesso osserviamo che in Italia, la caduta di Berlusconi che non ha più una maggioranza parlamentare, non ci porterà, come sarebbe doveroso e legittimo, ad eleggere un nuovo governo con elezioni democratiche, ma ad un “governo tecnico”.

Nell'era in cui la tecnica rappresenta l'ultimo dio a cui i popoli si concedono, anime a corpi, alla ricerca di una disperata quanto illusoria salvezza (poiché sappiamo quanti e quali mostri nucleari eugenetici e ambientalmente devastanti la tecnica sia in grado di produrre), un governo “tecnico”, quindi, è quello che appare il migliore rappresentante della volontà divina sulla terra, in nome di un verbo che non si può e non si deve discutere.

Noi avevamo bisogno di un governo più credibile, e non soltanto nei confronti di un'Europa a senso unico neoliberista, ma in special modo verso gli italiani, traditi e delusi da questo e anche da chi falsamente e perdurantemente gli si è opposto.

Avevamo necessità di un governo che sapesse in primo luogo dare il buon esempio e che, prima di imporre altri sacrifici a tutti, li facesse mettere in opera dalla casta dei politici al potere, che cioè riducesse in maniera evidente, in primo luogo, i costi della politica.

Abbiamo avuto e stiamo avendo invece l'esatto opposto, poiché il nuovo incarico di governo è “propiziato” da un aumento del costo della politica, dalla nomina di un “cardinale” della BCE, alquanto “papabile”, a senatore a vita, con uno stipendio che pagheremo tutti per tutto il tempo che vivrà. Un personaggio che, fino a poco tempo fa, ha sempre dichiarato di non voler assumere proprio quell'incarico che tutti ormai considerano prossimo, in spregio a qualsiasi volontà popolare sovrana, e per diretto incarico di un Presidente della Repubblica che non ha mai discusso ma soltanto invitato ad applicare il più rapidamente possibile le direttive dei potentati economici europei, e che ci ha anche indirizzato assai sbrigativamente verso una guerra alle porte di casa nostra rivelatasi disastrosa per i nostri interessi nazionali.

Noi, come i greci, siamo dunque esautorati dall'assolutismo monetario e bancario, assisteremo al pietoso spettacolo da teatrino dell'assurdo dei grandi partiti contenitori, veri e propri “bidoni” e “bidonatori” del popolo, che si accorderanno e governeranno insieme (loro che fino a qualche giorno fa si scazzottavano belluinamente in Parlamento) per imporre altri sacrifici, altra macelleria sociale a senso unico, senza toccare minimamente i loro privilegi e di tutta quella consorteria di potere che è loro complice.

Qualche partito che avrà un residuo di dignità politica e patriottica (anche se di patria “minima”) ci auguriamo che respinga al mittente tale sciagurata eventualità e resti almeno all'opposizione, da destra e da sinistra. Almeno l' IDV, la Lega, e ci auguriamo anche la componente del PDL ancora legata ad AN.

Sulla sinistra contiamo come valido movimento di opposizione civile, dato che non è più presente in Parlamento, che organizzi immediatamente assieme al mondo sindacale più vivo e vitale, manifestazioni e proteste come se non più grandi di quelle messe in atto nelle ultime settimane, perché oggi, in discussione, non è solo un modello di governo, ma la stessa sovranità popolare.

Ci aspettiamo da chi ambisce ad essere un vero leader alternativo da sinistra, come Vendola, nessuna apertura ad un governo che non ha palesemente lo “scopo” di interpretare il disagio ed il malessere popolare, ma ha soltanto quello di andare incontro alle esigenze del mondo finanziario e speculativo, ignorando del tutto, anzi, se necessario riducendoli, i bisogni elementari della gente come la stabilizzazione del lavoro, la sua tutela, e le pensioni.

Lasci la vera sinistra che siano altri a fare questo “sporco lavoro” che non ci salverà, così come non ha salvato la Grecia, infatti non servirà a niente cambiare governi che interpretano e mettono in atto le medesime perverse volontà assolutiste, oppure trovare altre coalizioni di governo, perché la speculazione finanziaria è come un mastino, una volta azzannata la preda, non la molla più finché non l'ha ammazzata e digerita.

Ci vuole ben altro per spezzare le sue fauci, bisogna contrattaccare e minacciare a nostra volta equilibri geostrategici ed economici diversi, magari con i paesi emergenti come il Brasile, la Cina e l'India. Sapendo fare come hanno fatto alcuni stati in Sudamerica che si sono sottratti alla pesantissima tutela del FMI, imitando persino la piccola Islanda e costruendo una Europa Mediterranea migliore, più umana e solidale sulla scia delle proteste e delle rivoluzioni che oggi animano tutto il bacino del “mare nostrum”

Perché un' Europa che non sa darsi un governo politico, una struttura fiscale omogenea ed un esercito unitario, che non considera il debito come un problema comune, ma come una occasione per rafforzare il divario tra forti e deboli, tra ricchi e poveri, non solo non merita di esistere ma è addirittura pericolosa per i suoi stessi membri. Un'Europa che, senza l'Italia, si sgonfierebbe come un floscio fantoccio di gomma.

Ovviamente non c'è da aspettarsi alcun sussulto di dignità e di amor di patria da parte di chi ha sempre lucrato per svendere il nostro patrimonio migliore ed incrementare privatamente il proprio.

Lasciamo dunque che lo “sfascio pilotato” anche dai tecnocrati investiti dal blasone senatoriale di “salvatori della patria” abbia il suo corso, che i chirichetti della BCE facciano il loro “sporco” lavoro, che non approderà a nulla e servirà soltanto per aumentare i loro privilegi a scapito di tutti noi. Lasciamo che la gente si incazzi ancora di più..che alla fine, magari si stufi di votare i “bidoni aspiratutto” di sempre”, o magari non voti più affatto.

Esigiamo sempre a gran voce la necessità di ripristinare le regole democratiche e di restituire la parola al popolo, tramite le primarie e le elezioni. Ma prepariamoci seriamente anche ad una vera e propria rivoluzione dal basso, magari concertata con altri popoli mediterranei.

Quando un qualcosa manca di più se ne apprezza maggiormente il valore e si è più disposti a combattere per conquistarlo..sempre, fino alla vittoria.

C.F.

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