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i Quaderni di Bandiera Rossa "La Storia è finita" di Norberto Fragiacomo
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lunedì 25 luglio 2011

MARX: PRIMA DI TUTTO UN RIVOLUZIONARIO




Pubblichiamo questo articolo di OLYMPE DE GOUGES che nel suo blog, DICIOTTOBRUMAIO, riprende ancora il nostro scritto BENTORNATO CARLO MARX in risposta al libro del Fusaro

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di Olympe De Gouges


Intervengo brevemente su un’obiezione sollevata da Andrea in un suo commento a questo post nel sito di Bentornata Bandiera Rossa. Egli scrive, tra l’altro: leggendo i testi di Marx si trovano tante teorie che cambiano da un testo all'altro”. Per quanto riguarda certi dettagli, inevitabilmente, Marx si è espresso talvolta anche con posizioni e accenti diversi. È normale per un autore che ha scritto così tanto e nel corso di quattro decenni sui più disparati argomenti.

Ma noi dobbiamo badare alla sostanza del lascito marxiano, alle sue grandi scoperte. Come critico dell’idealismo e del vecchio materialismo ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana e con essa la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata; con una profondità d’analisi ineguagliata ha scoperto il plusvalore, gettando un fascio di luce nell’oscurità in cui brancolavano, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti borghesi che i critici socialisti; conseguentemente ha rivelato il meccanismo dell’accumulazione e la legge sulla caduta tendenziale del profitto.

Su tali capisaldi teorici si è innestato il movimento, certamente e necessariamente variegato, che chiamiamo marxismo. In questo senso, anche senza l’avvallo di un notaio o di Fusaro, possiamo considerare Marx il fondatore di quel movimento, così come consideriamo Darwin il fondatore del variegatissimo darwinismo. È questa una polemica speciosa tesa a sottrarre Marx dalla sua realtà storica per farne un santino ad uso delle camarille accademiche e mediatiche, in definitiva per disinnescarlo e renderlo potabile per altri progetti.

Non è un caso, infatti, che in questa operazione a tavolino si dimentichi del tutto volontariamente che Marx ­– come ebbe a sottolineare Engels – “era prima di tutto un rivoluzionario”. La sua azione era volta a contribuire, in un modo o nell’altro, all’abbattimento della società capitalistica e delle istituzioni statali che essa ha creato, quindi all’emancipazione del proletariato moderno al quale egli, per primo, aveva dato la coscienza delle condizioni della propria liberazione.

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